“Ancora una volta – commenta Orlando – ricordiamo Mauro De Mario, esempio di coraggio e giornalista che aveva come missione la ricerca della verità in un tempo in cui Palermo era governata dalla mafia e la ricerca della verità era un atto “fastidioso” per potenti e mafiosi. Oggi, anche grazie al suo impegno, cosi come è nei valori professionali dei giornalisti, Palermo non è più governata dalla mafia messa in netta minoranza nella nostra comunità e che non ha più il volto delle istituzioni, della Chiesa”.
Leone Zingales ha annunciato, per il prossimo anno, il 50esimo dalla scomparsa, un evento a Palermo a ricordo di De Mauro con il coinvolgimento di tutte le sigle del giornalismo italiano “per celebrare – ha detto – un vero cronista”.
De Mauro, cronista de L’Ora, era nato a Foggia nel 1921. Più di una, all’epoca, le piste investigative seguite da polizia e carabinieri per risalire al contesto in cui maturò il sequestro. De Mauro, la sera in cui fu rapito aveva appena posteggiato la sua auto, una Bmw, in prossimità del portone d’ingresso del palazzo in cui abitava, in viale delle Magnolie. I mafiosi lo sequestrarono con l’inganno. La sua auto fu ritrovata poche ore dopo la scomparsa in via Pietro D’Asaro sempre a Palermo. Secondo il pentito Francesco Marino Mannoia i resti del giornalista rimasero sepolti per tanti anni sotto un ponte alla periferia del capoluogo dell’isola ma, neghli anni ‘80, con l’avvento del pentitismo, i capimafia decisero di rimuovere le ossa che furono sciolte in un fusto pieno d’acido.
In viale delle Magnolie è stato esposto il gonfalone del Comune di Palermo. Alla fine della cerimonia è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare De Mauro e, come ha sottolineato Leone Zingales, «tutte le vittime cadute per mano mafiosa».
A conclusione della cerimonia Franca De Mauro, figlia del cronista ucciso da Cosa nostra, ha voluto ringraziare i cronisti e le autorità aggiungendo <Mi fa piacere che la figura di papà venga celebrata dai colleghi con questa cerimonia. La memoria è importante>.
In viale delle Magnolie soltanto dal 2015, e grazie all’Unci, si svolge una cerimonia per ricordare De Mauro nel giorno della scomparsa. La targa marmorea, infatti, è stata collocata dal Comune il 16 settembre 2015 su proposta dell’Unione cronisti mentre dal 14 maggio del 2013 un albero dedicato a Mauro De Mauro si trova nel Giardino della memoria di Ciaculli, il sito confiscato alla mafia e gestito da Unci e Associazione nazionale magistrati.
All’evento di stamane erano presenti anche il generale Maurizio Angelo Scardino, comandante dell’Esercito in Sicilia, il generale Giovanni Cataldo, comandante dei carabinieri della Sicilia, il vicequestore vicario Andrea Lo Iacono, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, colonnello Arturo Guarino, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, generale Antonio Quintavalle Cecere, il vice-capocentro della Dia di Palermo, tenente colonnello Paolo Azzarone, funzionari della Prefettura, il comandante del Corpo della polizia municipale, gen. Vincenzo Messina, rappresentanti del Corpo delle infermiere volontarie della Croce rossa del XII Centro di Mobilitazione della Sicilia, ed il comandante del Gruppo carabinieri “Palermo”, tenente colonnello Angelo Pitocco.